ROMA – 4 DICEMBRE 2019

Il 4 dicembre 2019 si è tenuto, presso la Facoltà di Economia de “La Sapienza’ di Roma, il convegno ‘Afirmative action e quote di genere: a che punto siamo?”, organizzato dalla Professoressa Marina Brogi.

Un’occasione che ha coinvolto il mondo politico e quello universitario in una riflessione tesa a tracciare i contorni di una scena in cui le donne sono sempre più protagoniste: la composizione dei board nelle società di capitali. Lo spunto è stato offerto dal fermento normativo di quei giorni. Innanzitutto, la conversione in legge (l. 157/19) del Decreto scale n.124/19, che all’art. 58-sexies ha recepito integralmente la proposta di legge dell’Onorevole Cristina Rossello di prorogare la Legge c.d. Golfo-Mosca (l. n. 120/11) che impone, per tre mandati consecutivi (nove anni), la presenza di una quota di donne pari a un terzo dei componenti dei Consigli di Amministrazione e dei Collegi Sindacali delle società quotate nei mercati regolamentati e delle società controllate da pubbliche amministrazioni non quotate in mercati regolamentati.

In quel giorno esatto è stato approvato l’emendamento conforme – recepito dalla Legge di bilancio n. 160/19 e innalza il limite dei mandati da tre a sei. Ad esso si è aggiunta l’iniziativa di Silvia Fregolent che ha previsto l’aumento della suddetta “quota di genere” da 1/3 a 2/5.

Tali interventi normativi si sono resi necessari in quanto già da quest’anno, per alcune società, sareb- bero scaduti i tre mandati, e dal 2022 l’obbligo delle quote di genere non sarebbe stato più cogente per un numero sempre crescente di società presenti nel listino.Pertanto, il rischio sarebbe stato quello di veder vanificati gli ottimi risultati – riconosciuti anche da Consob – consistenti nell’aumento in misura esponeneziale della presenza di donne nei board delle maggiori società italiane.

Due i momenti caratterizzanti del con- vegno: il primo dal titolo ‘Afirmative action per la gender equality: prospettive dall’accademia ed esperienze dal mondo del business’, il secondo dal titolo ‘La nuova proposta di legge in materia di equilibrio tra i generi negli organi di amministrazione e controllo delle società’.

Eccellenti le personalità chiamate al dibattito. Sul fronte accademico, il Preside della Facoltà di Economia Fabrizio D’Ascenzo il quale, dopo aver portato i saluti del Magni co Rettore de “La Sapienza” Eugenio Gaudio, ha evidenziato la crescente presenza femminile nella facoltà da lui presieduta, ricono- scendo alle donne maggiore precisione e puntualità. A seguire la Professoressa Marina Brogi della Facoltà di Economia, che ha introdotto e coordinato l’intera ri essione offrendo la propria esperienza di docente e membro dei board di alcune delle realtà imprenditoriali più importanti dell’economia italiana. Presenti anche la Professoressa Donatella Strangio, docente di Storia economica a ‘La Sapienza’, e il Professor Alberto Rinaldi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, il quale attraverso una serie di slides ha mostrato in che termini e in che misura è cresciu- ta la presenza delle donne nei board dal 1913 ad oggi. Sul versante del business, ad animare la ri essione, Salvatore Rossi, Presidente TIM, che cita tre gran- di realtà quali Banca d’Italia, IVASS e Telecom Italia evidenziandone la carenza in termini di board gender policy. Si tratta, infatti, di importanti realtà dove la presenza femminile nei board non supera una percentuale minima e in cui sono presenti delle resistenze sia nella domanda, sia nella offerta.

A seguire, la Professoressa Stefania Bariatti, mi sono già affezionata perché già relatrice in numerosi e importanti convegni di PDeF, Vicepresidente ABI, Presi- dente MPS, la quale ha ricordato una battuta di Christine Lagarde – Presidente della Banca Centrale Europea – secondo cui “if it had been Lehman Sisters rather than Lehman Brothers, the world might well look a lot different today”. La Bariatti ha in tal modo ripreso acutamente un passaggio dell’audizione della Consob tenutasi al Senato nel mese di maggio 2019 dalla Professoressa Anna Genovese, Commissario

Consob, che già conosciamo in quanto stata relatrice in strategici convegni di PDeF nell’ambito dell’istruttoria le- gislativa nalizzata alle modi che al T.U.F. (d.lgs. n. 58/98) per l’equilibrio tra i generi negli organi delle società quotate in cui si è sottolineato come proprio la crisi nanziaria del 2008 abbia stimolato il dibattito sulla board diversity che si è dimostrata in grado “di migliorare la qualità del governo societario e di mitigare i rischi di crisi”. Tesi che la Professoressa Anna Genovese ha ribadito proprio durante il convegno, approfittando dell’assist offerto dalla Prof.ssa Bariatti aggiungendo come il mercato nanziario abbia riconosciuto il valore della Legge “Golfo-Mosca” risultando del tutto compliant.

 

 

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